"È difficile immaginarsi come suonerebbe la musica contemporanea senza
la sua influenza ... non c'è dubbio, Jon Hassell ha avuto un effetto
sulla musica del nostro tempo pari a quello di Miles Davis e Jimi
Hendrix, James Brown o i Velvet Underground" (The Wire)
Il
trombettista e compositore statunitense Jon Hassell è il visionario
creatore di uno stile musicale che egli stesso definisce Forth World
music, un misterioso, unico ibrido sonoro tra musica antica e suoni
digitali, tra scrittura e improvvisazione, tra influenze occidentali e
orientali. Hassell fa la sua apparizione sulla scena internazionale nel
1977 quando pubblica Vernal Equinox, ma alle spalle ha già una carriera
ad alto livello nella musica contemporanea. Aveva studiato per un paio
di anni da Stockhausen a Colonia, aveva suonato nel mitico In C di Terry
Riley, aveva collaborato con il Theatre of Eternal Music di La Monte
Young. E un momento decisivo era stato l’incontro con il maestro di
canto indiano Pandit Pran Nath con il quale aveva studiato e suonato per
un paio di anni. Hassell applicherà le tecniche del canto indiano alla
tromba e da lì uscirà il sound e il fraseggiare unico del suo strumento.
Nelle
ultime tre decadi i dischi di Jon Hassell hanno ispirato un’intera
generazione di musicisti quali Brian Eno, Peter Gabriel, il Kronos
Quartet o Ry Cooder. E’ stato ospite con le sue performances alla tromba
in dischi di musicisti così diversi quali Ibrahim Ferrer, Baaba Maal o
Björk. Tra le sue musiche per film o di scena ricordiamo quelle per Wim
Wenders, per il Netherlands Dance Theater o per il regista teatrale
Peter Sellars. La nuova generazione di trombettisti europei quali Arve
Henriksen, Paolo Fresu, Erik Truffaz, Nils Petter Molvar ha
riconosciuto, accanto a quella di Miles, la grande influenza esercitata
da Hassell sullo sviluppo contemporaneo dello strumento.
Tra le
ultime uscite del musicista ricordiamo la band Maarifa Street e nel 2009
il nuovo disco per ECM Last Night the Moon Came, a tanti anni di
distanza dal precedete per l’etichetta di Monaco.
“L'intensità
con cui Miles Davis ricordava un sogno che aveva fatto a proposito di
Gil Evans subito dopo la sua scomparsa è diventato un punto di
riferimento per l’idea di questo progetto. Ho iniziato a immaginare come
avrebbe potuto suonare la musica di quel sogno. Prima che quest’idea mi
venisse avevo già il titolo “Sketches of Mediterranean” che mi ronzava
in testa, sia in riferimento alla famosa collaborazione fra Gil e Miles
“Sketches of Spain”, sia per la posizione di Roccella Ionica e del suo
festival - che mi aveva commissionato il lavoro - proprio vicino alla
punta più meridionale dell’Italia, nel cuore del Mediterraneo e ad una
sola ora di volo dall’Algeria. Mi piaceva l'idea di un arco tematico da
dare al concerto, l’impressione di questo possibile gioco di andata e
ritorno tra i due poli tematici. C’è così tanto da esplorare in questo
senso e considero questo progetto molto più un work-in-progress che un
lavoro ormai compiuto”.
Jon Hassell
Jon Hassell’s "Sketches of The Mediterranean"
Jon Hassell - tromba e tastiere
Rick Cox - chitarra ed elettronica
Michel Benita - contrabbasso
Kheir-Eddine M'Kachiche - violino
01 Vernal
02 Lonely town
03 Last Night The Moon Came
04 Who cares?
05 Ghirlanda
06 Scirocco
Tra jazz e nuove musiche 2012/13 rassegna di Rete Due
Venerdì 22 marzo 2013 – Teatro Foce, Lugano - ore 22.00
Una collaborazione RSI Rete Due – Dicastero Giovani & Eventi Lugano
Concerto jazz
a cura di Paolo Keller
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