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martedì 30 ottobre 2012
Indaco - Vento nel deserto (1997)
Mario Pio Mancini / bouzuki, Irish bouzuki, violin
Arnaldo Vacca / percussions, sampling
Carlo Mezzanotte / keyboards
Pierluigi Calderoni / drums
Rodolfo Maltese / all guitars
01 Su Nuraghe
02 Set The Controls For The Heart Of The Sun
03 Waiting For The Kundalini
04 Vento Del Deserto
05 Ascea
06 Friend-Ship
07 Green Fog
08 Il Volo Del Gabbiano
09 Gocce
10 Vision Of The Sea
11 Tharros
Disco fuori catalogo, pubblicato da Il Manifesto nel 1997.
Per Fabri, degradato qui
mercoledì 24 ottobre 2012
Rusconi - Live Revolution (2012)
RUSCONI are
Stefan Rusconi (piano)
Fabian Gisler (double bass)
Claudio Strüby (drums)
Three guys from Switzerland that love play and listen to music.
01 Milk
02 Berlin blues
03 Alice in the sky
04 Destroy the room
05 Massage the history again
06 Tempelhof
07 Kaonashi
08 Empty pages
Concerto jazz
a cura di Paolo Keller
Rassegna di Rete Due
Tra jazz e nuove musiche 2011/12
(reg. Studio 2 RSI, Lugano - 3 aprile 2012)
Trasmesso da RSI Rete Due il 21 ottobre 2012
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martedì 23 ottobre 2012
Têtes de Bois - Pezzi di ricambio (1997)
voce: Andrea Satta;
contrabbasso: Carlo Amato;
pianoforte: Angelo Pelini;
tromba e flicorno: Luca De Carlo;
chitarre: Rodolfo Maltese, Maurizio Pizzardi;
batteria: Carlo Battisti;
percussioni: Giovanni Lo Cascio;
fisarmonica: Massimo Fedeli;
voce coro (traccia 5): Cecilia Gonnelli
con la collaborazione di:
Marco Solari (voce in “Clack-son”),
Paolo Modugno (paesaggi sonori),
Massimo Pasquini (avanza competenze inevase, scrisse il testo e forse anche la musica di Distratto.
01 La piattaforma
02 Distratto
03 Per poche ore
04 Caterina
05 Albatros
06 Indizi
07 So che mi lascerai
08 Un giorno dopo l'altro
09 Tetes de bois (THC version)
10 E non s'è visto mai nessuno
11 Clack-son
Fuori catalogo (verifica)
Lo trovi qui.
Têtes de Bois - E anche se non fosse amore (1994)
voce: Andrea Satta;
contrabbasso: Carlo Amato;
pianoforte: Angelo Pelini;
tromba: Luca De Carlo;
chitarra: Rodolfo Maltese;
batteria: Giovanni Lo Cascio
01 Preludio
02 Tetes De Bois
03 Jolie Mome
04 St. Germain De Pres
05 Jolie Fleur
06 Nuages
07 Vingt Ans
08 Couleur Cafè
09 Rat De Cave
10 Le Mer
11 Ne Me Quitte Pas
12 Les Feuilles Mortes
13 Belle ile
14 E Anche Se Non Fosse Amore
Fuori commercio (verifica).
Lo trovi qui.
venerdì 19 ottobre 2012
E cantava le canzoni... La nuova musica italiana ricorda Rino Gaetano (1993)
1. Ogam - E cantava le canzoni
2. Sergio Messina & 99 Posse - Spendi spandi effendi
3. Statuto - Berta filava
4. Mandrax - Aida
5. Kunsertu - Metà Africa metà Europa
6. Andrea Chimenti - Escluso il cane
7. Bresaolas - Solo con io
8. Aeroplanitaliani - Le beatitudini
9. Fratelli di Soledad - Gianna
10. Loschi Dezi - Ahi Maria
11. Strike - Nuntereggae più
Fuori catalogo da anni e anni. Ti interessa? Lo trovi qui.
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giovedì 18 ottobre 2012
Amarcord Nino Rota (1981)
1. Jaki Byard - Amarcord
2. Dave Samuels - Interlude From Juliet of the spirits
3. The Carla Bley Band - 8½
4. Dave Samuels - Themes from La dolce vita and Juliet of the spirits
5. Bill Frisell - Juliet of the spirits
6. Sharon Freeman / Muhal Richard Abrams / Michael Sahl / Chris Stein - La dolce vita suite [Introduction / Notturno / Interlude / Valzer (parlami di te)]
7. The David Amram Quintet - Satyricon
8. Steve Lacy - Roma
9. William Fischer - Medley: The white sheik / I vitelloni / Il bidone / The nights of Cabiria
10. Jaki Byard - La strada
Produced by Hal Willner.
Out of print. Degradated here
martedì 16 ottobre 2012
Respiriamo liberi. Un omaggio a Lucio Battisti (2005)
L’idea era senz’altro bella, i nomi scelti anche, l’iniziativa meritoria, il risultato modesto. Eppure il Mucchio l’aveva pensata bene: prendere esponenti del nuovo rock o della nuova canzone d’autore e metterli a operare sul materiale “grezzo” di uno dei più grandi autori popolari del secolo scorso. Quel Lucio Battisti che ha scritto alcuni dei motivi più conosciuti e cantati in Italia dagli anni 60 agli anni ’80, quasi sempre assieme a Mogol (il tributo infatti va inteso a tutti e due, solo due delle canzoni scelte non appartengono alla penna di Giulio Rapetti, in arte Mogol, gran guru delle parole italiana applicate alla musica da 50 anni a questa parte).
Non convince globalmente il modo in cui la maggior parte degli artisti hanno deciso di affrontare il Moloch (e qui Mogol non c’entra). Battisti non solo è stato un grande, ma è tuttora uno degli artisti più suonati, ricordati, celebrati, diffusi: dalle sole musiche alle suonerie dei telefoni, agli omaggi in musica (alcuni anche molto interessanti, come quello in chiave jazz di “Ci ritorni in mente”. In effetti a Battisti sono attribuibili solo le musiche e non risulta abbia mai messo mano ai versi.
E allora l’intervento radicale doveva essere proprio fatto sulle musiche? Questo potrebbe essere l’atteggiamento giusto per un omaggio a De André o, ancor più a Guccini. Ma su Battisti o qualche dubbio. In particolare poi il fatto che molti dei gruppi interpellati abbiano deciso di dare una verniciata in stile “lounge” dimostra scarsa cultura e conoscenza del fenomeno. Tanto per intenderci Lucio Battisti ha sempre ammesso che la sua principale influenza in campo musicale è stata quella di Bob Dylan! Eh sì, mi immagino i fremiti di dissenso, ma proprio dal menestrello di Duluth il ragazzotto di Poggio Bustone (Rieti) ha imparato a buttare giù melodie che si reggevano benissimo su due/tre accordi (avete presente la Canzone del Sole? Mi La Re? Risultato di un lavoro su una cover di Mr Tambourine Man!).
Si potevano tentare altre letture, forse scegliere anche altri interpreti. Forse una lettura folk sarebbe stata più allineata agli intenti di Lucio, più rispettosa. Ma dove cade l’asino quasi sempre è nel cantato. Hai voglia a dire che Lucio fosse afono e non sapesse cantare. Il ragazzo aveva studiato e introiettato le tecniche del soul alla Motown e riusciva in questo modo a ottenere dai suoi mezzi il massimo. Cosa che, ad esempio, non riescono a fare i Daunbailò, appiattendo su un unico tono la vorticosa “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, con le sue “discese ardite e le risalite” che lo erano anche per le corde vocali. Delusione totale pure la “Anche per te” dei poco conosciuti TBH, poco interessante ma quasi corretta “Il mio canto libero” dei Goodmorningboy che apre l’album.
“Per una lira” dei Lombroso non vale molto, ma qui è stata penalizzante la scelta del brano: una facciata B dei primi tempi, passata pure per l’ugola di Demetrio Stratos ai tempi dei Ribelli (e qui non ci sono proprio raffronti) . Banale “L’aquila” dei 24 Grana, che non sono in grado di farla volare.
Ci sono, certamente ci sono, dei punti positivi: andiamoli a sfogliare uno per uno. I Gang danno una lettura intensa di “E penso a te”, con armonica a bocca e chitarre acustiche, quasi a ricordarsi delle ascendenze dylaniane prima ricordate. Qualche incertezza iniziale, ma poi una grande resa. Ottimi i Terramare con “Respirando”, dove Michela Ollari si esprime al meglio, ben sostenuta dalla musica e dal resto del gruppo. Funzionano anche i Kyrie con la misconosciuta “Ho un anno di più”.
Buone (o almeno corrette o interessanti) “Non è Francesca” di Marco Sanchioni, giustamente rock, “La canzone del sole” di Giorgio Canali e Rossofuoco, un po’ stravolta ma non tanto da non riconoscerla. E anche “La metro eccetera” di Lucio Battisti e Panella eseguita dagli Y:DK. Solo corretta “29 settembre” di Terje Nordgarden. Interessante la versione rallentata de “Il tempo di morire” di Moltheni, anche se l’originale resta irraggiungibile. Forse quelli che vanno più lontano nella reinterpretazione sono gli Epo con “Anna”, quasi irriconoscibile, eppure sempre lei. Non immediata, non entra al primo ascolto, ma poi si fa strada.
Mi aspettavo qualcosa di più dagli Acustimantico che, comunque, portano a caso una versione più che dignitosa di “Anima latina”, forse una canzone non del tutto adatta alle loro corde. Magnifica al solito la voce di Raffaella Misiti. Resta un brano valido, ma, chissà perché, mi ero messo in testa che sarebbero riusciti a vivisezionare meglio Battisti, portando in luce anime più nascoste di quelle latine.
Pollice decisamente verso per i Mr Grady e “Confusione” e per “Il vento” di Gianni Maroccolo e Ivana Gatti. Non lascia segni “Ancora tu” dei Fiori per Zoe.
Non convince globalmente il modo in cui la maggior parte degli artisti hanno deciso di affrontare il Moloch (e qui Mogol non c’entra). Battisti non solo è stato un grande, ma è tuttora uno degli artisti più suonati, ricordati, celebrati, diffusi: dalle sole musiche alle suonerie dei telefoni, agli omaggi in musica (alcuni anche molto interessanti, come quello in chiave jazz di “Ci ritorni in mente”. In effetti a Battisti sono attribuibili solo le musiche e non risulta abbia mai messo mano ai versi.
E allora l’intervento radicale doveva essere proprio fatto sulle musiche? Questo potrebbe essere l’atteggiamento giusto per un omaggio a De André o, ancor più a Guccini. Ma su Battisti o qualche dubbio. In particolare poi il fatto che molti dei gruppi interpellati abbiano deciso di dare una verniciata in stile “lounge” dimostra scarsa cultura e conoscenza del fenomeno. Tanto per intenderci Lucio Battisti ha sempre ammesso che la sua principale influenza in campo musicale è stata quella di Bob Dylan! Eh sì, mi immagino i fremiti di dissenso, ma proprio dal menestrello di Duluth il ragazzotto di Poggio Bustone (Rieti) ha imparato a buttare giù melodie che si reggevano benissimo su due/tre accordi (avete presente la Canzone del Sole? Mi La Re? Risultato di un lavoro su una cover di Mr Tambourine Man!).
Si potevano tentare altre letture, forse scegliere anche altri interpreti. Forse una lettura folk sarebbe stata più allineata agli intenti di Lucio, più rispettosa. Ma dove cade l’asino quasi sempre è nel cantato. Hai voglia a dire che Lucio fosse afono e non sapesse cantare. Il ragazzo aveva studiato e introiettato le tecniche del soul alla Motown e riusciva in questo modo a ottenere dai suoi mezzi il massimo. Cosa che, ad esempio, non riescono a fare i Daunbailò, appiattendo su un unico tono la vorticosa “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, con le sue “discese ardite e le risalite” che lo erano anche per le corde vocali. Delusione totale pure la “Anche per te” dei poco conosciuti TBH, poco interessante ma quasi corretta “Il mio canto libero” dei Goodmorningboy che apre l’album.
“Per una lira” dei Lombroso non vale molto, ma qui è stata penalizzante la scelta del brano: una facciata B dei primi tempi, passata pure per l’ugola di Demetrio Stratos ai tempi dei Ribelli (e qui non ci sono proprio raffronti) . Banale “L’aquila” dei 24 Grana, che non sono in grado di farla volare.
Ci sono, certamente ci sono, dei punti positivi: andiamoli a sfogliare uno per uno. I Gang danno una lettura intensa di “E penso a te”, con armonica a bocca e chitarre acustiche, quasi a ricordarsi delle ascendenze dylaniane prima ricordate. Qualche incertezza iniziale, ma poi una grande resa. Ottimi i Terramare con “Respirando”, dove Michela Ollari si esprime al meglio, ben sostenuta dalla musica e dal resto del gruppo. Funzionano anche i Kyrie con la misconosciuta “Ho un anno di più”.
Buone (o almeno corrette o interessanti) “Non è Francesca” di Marco Sanchioni, giustamente rock, “La canzone del sole” di Giorgio Canali e Rossofuoco, un po’ stravolta ma non tanto da non riconoscerla. E anche “La metro eccetera” di Lucio Battisti e Panella eseguita dagli Y:DK. Solo corretta “29 settembre” di Terje Nordgarden. Interessante la versione rallentata de “Il tempo di morire” di Moltheni, anche se l’originale resta irraggiungibile. Forse quelli che vanno più lontano nella reinterpretazione sono gli Epo con “Anna”, quasi irriconoscibile, eppure sempre lei. Non immediata, non entra al primo ascolto, ma poi si fa strada.
Mi aspettavo qualcosa di più dagli Acustimantico che, comunque, portano a caso una versione più che dignitosa di “Anima latina”, forse una canzone non del tutto adatta alle loro corde. Magnifica al solito la voce di Raffaella Misiti. Resta un brano valido, ma, chissà perché, mi ero messo in testa che sarebbero riusciti a vivisezionare meglio Battisti, portando in luce anime più nascoste di quelle latine.
Pollice decisamente verso per i Mr Grady e “Confusione” e per “Il vento” di Gianni Maroccolo e Ivana Gatti. Non lascia segni “Ancora tu” dei Fiori per Zoe.
da http://www.bielle.org/Recensioni/2005/rece_BattistiMucchio.htm
1 Goodmorningboy* – Il Mio Canto Libero 3:33
2 24 Grana – L'Aquila 4:19
3 TBH – Anche Per Te 4:29
4 EPO – Anna 4:47
5 4 Fiori Per Zoe – Ancora Tu 4:01
6 IG – Il Vento 4:39
7 Moltheni – Il Tempo Di Morire 4:05
8 Lombroso – Per Una Lira 2:03
9 Daunbailò – Io Vorrei Non Vorrei Ma Se Vuoi 4:33
10 Terje Nordgarden – 29 Settembre 3:30
11 Acustimantico – Anima Latina 4:14
12 Kyrie – Ho Un Anno In Più 4:16
13 Terramare – Respirando 4:42
14 Y:DK – La Metro Eccetera 3:35
15 Gang, The (3) – E Penso A Te 3:28
16 Marco Sanchioni & Damien – Non È Francesca 3:51
17 Mr.Grady? – Confusione 4:43
18 Giorgio Canali & Rosso Fuoco – La Canzone Del Sole 5:15
Hard to find. Try here
sabato 13 ottobre 2012
Globe Unity - Compositions (1979)
Bass - Buschi Niebergall
Bass Clarinet - Michel Pilz
Drums, Percussion, Etc. - Paul Lovens
Piano - Alexander von Schlippenbach
Producer - Steve Lake (2) , Thomas Stöwsand
Soprano Saxophone, Piano - Steve Lacy
Tenor Saxophone, Soprano Saxophone - Evan Parker
Tenor Saxophone, Soprano Saxophone, Flute - Gerd Dudek
Trombone - Albert Mangelsdorff , Günter Christmann
Trombone, Euphonium - Paul Rutherford (2)
Trumpet - Enrico Rava
Trumpet, Flugelhorn - Kenny Wheeler , Manfred Schoof
Tuba - Bob Stewart
01 Nodagoo
02 Boa
03 Trom-bone-it
04 Flat Fleet
05 Reflections
06 Worms
07 The Forge
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steve lacy
Eumir Deodato - Knights Of Fantasy (1979)
Bass – Francisco Centeno (tracks: B1), Neil Jason (tracks: A1, A2, B2, B3)
Bongos – Rubens Bassini (tracks: B1)
Cello – Charles McCracken (tracks: A1 to B1), Kermit Moore (tracks: A1 to B1)
Congas – Rubens Bassini (tracks: A1 to B2)
Drums – John Sussewell
Engineer – Jim Bonnefond
French Horn – Fred Griffin (tracks: A1 to B2), Jimmy Buffington* (tracks: A1 to B2), Peter Gordon (tracks: A1 to B2)
Guitar – Cliff Morris (tracks: B1), Jeff Layton (tracks: A1, B3), John Tropea (tracks: A2, B1, B2), Ray Gomez (tracks: A2, B2)
Keyboards – Eumir Deodato
Mastered By – Jose Rodriguez*
Percussion – Rubens Bassini (tracks: A1 to B1)
Photography – Chris Callis, Jere Cockrell
Producer [For Kenya Music, Inc.] – Eumir Deodato
Producer [Special Production Collaboration] – Jimmy Simpson
Synthesizer [Synares] – Scott Schereer
Trombone – Joe Randazzo (tracks: A1 to B2), Sam Burtis (tracks: A1 to B2)
Trumpet – Alan Rubin (tracks: A1 to B2), Daniel Cann (tracks: A1 to B2), John Gatchell (tracks: A1 to B2), Bob Millikan* (tracks: A1 to B2)
Viola – Julien Barber (tracks: A1 to B1), Selwart Clarke (tracks: A1 to B1)
Violin – Anahid Ajemian (tracks: A1 to B1), Charles Veal* (tracks: A1 to B1), Fred Buldrini* (tracks: A1 to B1), Gerald Tarack (tracks: A1 to B1), Guy Lumia (tracks: A1 to B1), Harry Glickman (tracks: A1 to B1), Julius Brand (tracks: A1 to B1), Leo Kahn (tracks: A1 to B1), Richard Maximoff (tracks: A1 to B1), Anthony Posk* (tracks: A1 to B1)
Written-By – Eumir Deodato (tracks: A1, A2, B1c, B2, B3)
01 Space Dust-Sherlock
02 Shazam
03 Bachmania
04 Knight Of Fantasy
05 Lovely Lady
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A Female Tribute to Tom Waits (2008)
01 Astrid Seriese - Yesterday Is Here
02 Jenny Choi & Sanawon - Time
03 Diana Krall - The Heart Of Saturday Night
04 Lovorka Holjevac & Elevator Freak Show - Temptation
05 Mélanie Rivaud & Strange Weather - Another Man's Vine
06 Cibelle - Green Grass
07 Carla Bozulich - On The Nickel
08 Astrid Seriese & Peter Meuris - Down Down Down
09 Vamosbabe & Pascal Fricke - Bronx Lullaby
10 Lisa Bassenge Trio - Ol' '55
11 10.000 Maniacs - I Hope That I Don't Fall In Love With You
12 Janelle Lauer - Chocolate Jesus
13 Carol Grimes - New Coat Of Paint
14 Megan Mullally - Ruby's Arms
15 Claire Martin - Old Boyfriends
16 Astrid Seriese - Blow Wind Blow
17 Christine Collister - Dirt In The Ground
18 Rena Strober - Shiver Me Timbers
19 Carla Borghetti - The Part You Throw Away
20 Claudia Bettinaglio - Wrong Side Of The Road
21 Laura Zakian - Broken Bicycles
22 The Silver Hearts - Diamonds And Gold
23 Gina Fabiani - Ol'55
24 Frente! - Ruby's Arms
25 Maria João & Mário Laginha - Tom Traubert's Blues
26 Liz Durrett - November
27 Karen Lanaud - The Heart Of Saturday Night
28 Mantel Band - Yesterday Is Here
29 Mélanie Rivaud & Strange Weather - The Fall Of Troy
30 Anna Ternheim - Anywhere I Lay My Head
31 Sally Strawberry - Fumblin' With The Blues
32 Nanci Griffith - San Diego Serenade
33 Lisa Bassenge Trio - I Hope That I Don't Fall In Love With You
34 Nanci Griffith - Grapefruit Moon
35 Lovely Lise - The Heart Of Saturday Night
36 Astrid Seriese - Underground
37 Neko Case - Christmas Card From A Hooker In Minneapolis
38 Sharon Zachariah - Yesterday Is Here
39 Anha Kondritz - Blue Valentines
40 Etta Scolla - Crescere Non Mi Va (I Don't Wanna Grow Up)
41 Sarah McLachlan - Ol' 55
42 Lucinda Williams - Hang Down Your Head
43 Linda Thompson - Day After Tomorrow
44 Lana Lane - Innocent When You Dream
45 Sally Norvell - Please Call Me, Baby
46 The Blacks - Poncho's Lament
47 Sarah Rose - Time
48 Christine Collister - Broken Bicycles
49 Lydia Lunch - Heartattack And Vine
50 Eleni Mandell - Muriel
51 Rebecca Disque - Cold Cold Ground
52 Priscilla Herdman - I Hope That I Don't Fall In Love With You
53 Claudia Bettinaglio - Fumblin' With The Blues
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venerdì 12 ottobre 2012
Dave Holland Big Band - Montreal Jazz Festival (2000)
Dave Holland, bass
Kenny Wheeler, trumpet
Duane Eubanks, trumpet and flugelhorn
Alex Sipiagin, trumpet and flugelhorn
Robin Eubanks, trombone
Andre Hayward, trombone
Josh Roseman, trombone
Chris Potter, tenor saxophone
Antonio Hart, alto saxophone
Mark Gross, alto saxophone
Gary Smulyan, baritone saxophone
Steve Nelson, vibraphone
Billy Kilson, drums
01 Upswing
02 Bass solo
03 Shadow Dance
04 Triple Dance
05 1400
Monument National, Ludger Duvernay, Montreal, Canada, July 1, 2000
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giovedì 11 ottobre 2012
Bobby Previte Bump meets Pan-Atlantic - Jazz & Wine of Peace (2011)
Bobby Previte, batteria;
Wolfgang Puschnig, sax contralto;
Gianluca Petrella, trombone;
Wayne Horvitz, pianoforte, tastiere;
Steve Swallow, basso elettrico
01 Beginning
02 Slow tune
03 Ostinato
04 Forgotten title
05 Drum solo
06 Round about twelve minutes
07 Another song
08 Track number eight
09 You're in over your head
10 Lento
11 Bale out
Registrato a Cormòns, Teatro Comunale, il 20.10.2011
Trasmesso da Rai Radio Tre giovedì 4 ottobre 2012 20.30
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mercoledì 10 ottobre 2012
Bugge Wesseltoft and Henrik Schwarz - Live in Hamburg (2011)
Bugge Wesseltoft keyboards, synthesizers
Henrik Schwarz computer
01 First track
02 Lighetiede
03 Leave My Head Alone
04 Jazz clichè
05 One One
06 Kammermusik
Recorded @ Kampnagel, Hamburg 28/10/2011
Trasmesso da RSI Rete Due Sabato 6 ottobre 2012
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martedì 9 ottobre 2012
Jason Parker Quartet - Five Leaves Left: A Tribute To Nick Drake (2011)
Jason Parker - trumpet & flugelhorn
Josh Rawlings - piano
Evan Flory-Barnes - bass
D'Vonne Lewis - drums
With special guests:
Michele Khazak - vocals
Cynthia Mullis - tenor sax & flute
1. Time Has Told Me 06:19
2. River Man 10:26
3. Three Hours 06:05
4. Way To Blue 07:54
5. Day Is Done 07:04
6. 'Cello Song 07:04
7. The Thoughts Of Mary Jane 04:36
8. Man In A Shed 04:48
9. Fruit Tree 04:56
10. Saturday Sun 04:44
All songs written by Nick Drake
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Roberto Angelini & Rodrigo D'Erasmo - Pong moon - Sognando Nick Drake (2005)
Fabio Rondanini - percussioni
Gabriele Lazzarotti - basso
Mr. Koffee - piano
Roberto Angelini - voce e chitarra
Rodrigo D'Erasmo - violino
1. Time has told me
2. Things behind the sun
3. Cello song
4. From the morning
5. River man
6. Pink moon
7. Three hours
8. Day is done
9. Way to blue
Degradato qui
Brittle days - A tribute to Nick Drake (1992)
When Nick Drake died in 1974 with only three albums, a handful of significant gigs, and one interview to his name, few could have predicted that he would posthumously become a legend. Consistently name-checked by musicians and revered by fans around the world, over the years the enigmatic, quintessentially English singer/songwriter quietly became one of rock's paradigmatic cult figures. In view of Drake's near mythical status, it's strange that almost 20 years passed before the release of the first tribute album comprising various artists' interpretations of his songs. Like most homage albums, Brittle Days is a mixed bag combining some inspired and some not-so-inspired work. Some artists here alter Drake's arrangements quite successfully. The Changelings, for instance, give "Riverman" an Eastern feel and the Swinging Swine provide a haunting, string-enhanced makeover of one of Drake's sparse, final recordings, "Voice From the Mountain." Equally successful is the Walkabouts' lazier, more mournful rendition of "'Cello Song." Nevertheless, the finest versions are those that capture the essence of the originals in simple arrangements. Guitar noise-mongers Loop take an uncharacteristically quiet acoustic approach to "Pink Moon," and Clive Gregson infuses "Northern Sky" with his more assertive, soulful voice while his piano does full justice to the moving, hymnal majesty of the song's melody. Unfortunately, many of the adaptations on Brittle Days are forgettable, or perhaps best forgotten. Nikki Sudden savages "Time Has Told Me" in a throwaway, rockist fashion that would have Drake turning in his grave, and Martyn Bates offers a misguided a cappella version of "Know." Given the quality of the material with which the artists were working, Brittle Days is surprisingly uneven. More surprising, perhaps, is the fact that, although both Drake's peers and subsequent generations of musicians have heaped accolades on his work, this album features few prominent names.
1. Changelings - Riverman
2. The High Llamas - At The Chime Of A City Clock
3. Loop - Pink Moon
4. No Man - Road
5. The Walkabouts - Cello Song
6. Shelleyan Orphan - Joey
7. Scott Appel - From The Morning
8. The Times - Fruit Tree
9. Martyn Bates - Know
10. Swinging Swine - Voice From The Mountain
11. Nikki Sudden & The French Revolution - Time Has Told Me
12. Tracy Santa - Fly
13. Clive Gregson - Northern Sky
14. Scott Appel - Hazy Jane
15. R. Stevie Moore - Riverman
Degradato qui
Blend - Far leys - Tribute to Nick Drake (2002)
Alberto "Al" Fabris voce, chitarra
Andrea Rabuffetti chitarra
Giovanni "Giò" Rossi batteria
Demian Dorelli tastiere
1. Parasite
2. Rider on the Wheel
3. Joey
4. From the Morning
5. Things Behind the Sun
6. Slow Days
7. River Man
Try it here
Danny Cavanagh - A place to be. A tribute to Nick Drake (2004)
Daniel Cavanagh, born October 6 1972, is an English guitarist and singer who formed the British doom metal band Anathema in 1990 with his younger brother Vincent Cavanagh. Danny has several side projects such as Antimatter, whose music has a very similar feel to the more recent works by Anathema, and Leafblade. In 2002 Danny left the band, but changed his mind and rejoined soon thereafter, going on to write almost the entire A Natural Disaster album.
Danny Cavangh - guitars, vocals
1. Cello song
2. One of these things first
3. Place to be
4. Road
5. Rider on the wheel
6. Black eyed dog
7. River man
8. Clothes of sand
9. Fly
10. Nothern sky
11. From the morning
Try it here
lunedì 8 ottobre 2012
Five leaves theft - Musical notes on Nick Drake's first album (1998)
1. Circo Fantasma - Time Has Told Me
2. L'upo - River Man
3. Laghisecchi e Amerigo Verardi - Three Hours
4. Yo Yo Mundi, Paolo Bonfanti e Claudia Pastorino - Day Is Done
5. Corman E Tuscadu - Way To Blue
6. Snaporaz E Supernova - 'cello Song
7. Sonica - Thoughts Of Mary Jane
8. Lubna - Man In A Shed
9. Virginiana Miller - Fruit Tree
10. Buona Audrey - Saturday Sun
11. Bonus track
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sabato 6 ottobre 2012
Jan Garbarek & others - Østerdalsmusikk (1975)
Torgrim Sollid, trumpet, flugelhorn
Lars Martin Thommassen, trumpet, flugelhorn
Jan Garbarek, saxophones
Knut Riisnæs, flute, tenor sax
Alf Erling Kjellmann, tenor sax
Erling Aksdal Jr., piano
Bjørn Alterhaug, bass
Ole Jacob Hanssen, drums, percussion
01 Bruremarrsj (etter Martinius Helgesen)
02 Pols (etter Martinius Helgesen)
03 Halling (etter Martinius Helgesen)
04 Bånsull (etter Gudlaug Bjøraanesset)
05 Pols (etter Martinius Helgesen)
06 Gukko (etter Martinius Helgesen)
07 Bukkehornlåt (etter Ole Eggen)
08 Kulokk (etter Ole Haugen)
09 Bånsull (etter Peder Gjermundsen Lien)
10 Salmetone (etter Marit Holmen)
11 Bruremarsj (etter Martinius Helgesen)
12 Halling (etter Martinius Helgesen)
13 Bånsull (etter Martinius Amundsen)
14 Kulokk (etter Hanna Moren)
15 Halling (etter Martinius Amundsen)
16 Kulokk fra Tolga (etter Petronille Hulbækdal)
17 Halling (etter Johan Elgsbøen)
18 Pols (etter Martinius Helgesen)
19 Vår Gukko
20 Gukko fra Åsbygda
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giovedì 4 ottobre 2012
Om - Cerberus (1980)
Urs Leimgruber - (saxophones, flutes),
Christy Doran - (guitars),
Bobby Burri - (double-bass),
Fredy Studer - (drums, percussion)
01 Dreaming for the people
02 Cerberus' dance
03 Asumusa
04 At my Ease
05 Earworms
06 Eigentlich wollte Johann auf dem Mond den andern jazz kennenlernen
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martedì 2 ottobre 2012
François Couturier Tarkovsky Quartet - Parma Jazz Frontiere (2007)
François Couturier piano
Anja Lechner violoncello
Jean Marc Larché soprano saxophone
Jean Louis Matinier accordion
01 Song for Tarkovsky part I
02 Song for Tarkovsky part II
03 Song for Tarkovsky part III
04 Song for Tarkovsky part IV
05 Song for Tarkovsky part V
06 Song for Tarkovsky part VI
07 Song for Tarkovsky part VII
08 Song for Tarkovsky part VIII
09 Song for Tarkovsky part IX
10 Song for Tarkovsky part X
11 Song for Tarkovsky part XI
12 Song for Tarkovsky part XII
Parma Jazz Frontiere: Song for Tarkovsky
Registrato il 25.11.2007 alla Casa della Musica, Parma.
Trasmesso da Radiotre Suite Jazz il 29/10/2008
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